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Appendice 1 
Elementi di metrologia antica
 
 
Ritengo sia importante per coloro che si occupano del rilievo archeologico conoscere la metrologia antica. I rilievi vanno effettuati utilizzando il sistema metrico decimale e la lettura delle misure non va forzata per farla tornare con i valori in uso nel passato, ma deve restituire dati precisi e oggettivi. Tuttavia tenere in mente le unità di misura antiche mentre si opera sul campo può in molti casi darci utili informazioni, aiutarci nella interpretazione del contesto e consentirci di verificare le misure prese, segnalandoci eventuali errori. La metrologia gioca poi un ruolo fondamentale ai fini della ricostruzione degli edifici. Le parti scomparse vengono restituite tenendo in conto, in mezzo a molti altri fattori, i rapporti modulari attestati nelle parti conservate del monumento rispetto all’unità di misura fondamentale. 
Mi limiterò in questa sede a fornire alcune nozioni di base, rimandando per gli approfondimenti alla bibliografia in materia. Nell’antichità le misure lineari furono tarate in relazione al corpo umano. Nelle civiltà del Vicino Oriente l’unità fondamentale era il cubito che corrispondeva alla lunghezza dell’avambraccio dal gomito alla punta del dito medio a mano aperta. Due cubiti formavano un braccio; il doppio del braccio equivaleva alla tesa (in latino tensa), misura pari alla distanza tra le punta delle dita medie di un uomo che sta a braccia aperte. I sottomultipli del cubito seguivano diversi tipi di suddivisioni, tra cui prevarrà quella in ventiquattresimi. La lunghezza più piccola era costituita dal dito, considerato secondo il suo spessore. Moltiplicando quattro volte questa misura si otteneva un palmo, il quale corrispondeva alla larghezza della mano escluso il pollice. Sei palmi, nei sistemi in cui l’unità era divisa in ventiquattro parti, formavano un cubito.  
La lunghezza del cubito, testimoniata da diversi campioni che si sono conservati, presenta valori differenti tra le antiche civiltà. Presso i sumeri equivaleva a cm. 49,5. Quello egiziano — il cubito reale — misurava tra i 52 e i 53 cm nel terzo millennio avanti Cristo e ancora in età augustea, come documentato rispettivamente da un campione di marmo del 2600 a.C. e da un altro proveniente dal Macellum di Leptis Magna. Il cubito punico — anche questo riportato sul campione di Leptis Magna — era pari a cm. 51,4-51,7. 
Nel mondo greco e romano l’unità fondamentale diventa il piede ma viene mantenuto un rapporto metrologico con il cubito il quale risulta pari esattamente a un piede e mezzo. I sottomultipli del piede seguono pertanto una suddivisione in sedicesimi che trova una corrispondenza con quella in ventiquattresimi del cubito. Il dito resta il più piccolo sottomultiplo di entrambi i sistemi e corrisponde quindi a 1/24 di un cubito e a 1/16 di un piede. Il palmo minore equivale a 1/6 di un cubito e a 1/4 di un piede. Questi rapporti proporzionali sono attestati in un interessante rilievo metrologico da Salamina dove sono rappresentati con disegni antropomorfi un braccio, un cubito, una mano aperta e un piede. A Roma viene adottata, accanto a quella in sedicesimi, anche una suddivisione del piede in dodicesimi, valore pari alla larghezza del pollice (pollex o uncia). Ciò è chiaramente testimoniato anche dal campione di Leptis Magna dove il rettangolo che riproduce le dimensioni del piede romano è suddiviso nel senso della lunghezza in quattro parti (quadrantes), ciascuna equivalente a un palmus minor; il palmus di destra è a sua volta suddiviso in quattro digiti, quello di sinistra invece in tre unciae
Per quanto riguarda i principali multipli e sottomultipli del piede greco forniamo qui sotto i seguenti rapporti: 
piede
1
palmo maggiore
3/4 (12/16) = 1/2 cubito
semipiede
1/2 (8/16)
palmo minore
1/4 (4/16)
dito
1/16
cubito
1 + 1/2
braccio
6 = 4 cubiti
plethron
100
stadio
600
 
Il palmo minore  corrisponde come si è detto allo spessore della mano escluso il pollice, il palmo maggiore è pari invece alla distanza tra la punta del pollice e quella del mignolo tenendo le dita divaricate.  
La lunghezza del piede presentava in Grecia valori differenti. Da oltre un secolo gli studiosi hanno individuato almeno tre tipi: il piede dorico, uguale a 0,326 m, particolarmente diffuso in Attica, Peloponneso e Sicilia, il piede attico-cicladico, pari a 0,294 m, da cui deriverà quello romano, e il piede ionico o samio di 0,348 m che moltiplicato per uno e mezzo dà una misura uguale (0,522 m.) a quella del cubito reale egiziano. I rilievi degli edifici greci effettuati negli ultimi decenni hanno generato tuttavia molte incertezze, in quanto si ravvisano spesso unità di misura con valori differenti rispetto a quelli già noti; è stato riconosciuto ad esempio anche un piede di 0,308 m (o 0,302 nei Propilei dell’Acropoli di Atene); in alcuni casi risulterebbe addirittura che siano stati utilizzati piedi diversi all’interno della medesima costruzione. Lo stesso campione antropomorfo di Salamina ha dato luogo a discussioni in merito alle esatte misure degli elementi che vi sono rappresentati.  
Analoghe incertezze sussistono per le architetture etrusche e romane fino al III sec. a.C. Per le fasi più antiche è stato riconosciuto un piede osco-italico di circa 0,275, con misure in realtà molto oscillanti, a cui si affiancano, soprattutto dal IV sec, altri piedi con. valori sensibilmente più alti (0,31 m e oltre) che sono stati imputati all’arrivo di maestranze greche. L’uso del piede romano, uguale a circa 0,296 m, si stabilizza a partire dal II sec. a.C. e dura per tutta l’età imperiale. Nella tarda antichità si affaccia in Italia, a lato del più comune piede romano, quello bizantino di 0,312 m attestato in alcune chiese paleocristiane.  
 
Sottomultipli principali del piede 
pes
1 pes
12 unciae
16 digiti
0,29581 m.
dodrans (palmus maior)
3/4
9
12
0,222
bes
2/3
8
 
0,197
semipes
1/2
6
8
0,147
triens
1/3
4
 
0,099
quadrans (palmus minor)
1/4
3
4
0,074
uncia
1/12
1
 
0,024
digitus
1/16
 
1
0,018
 
Multipli del piede 
pes
1
0,29581 m.
cubitus
1+1/2
0,444
gradus
2+1/2
0,739
passus
5
1,479
pertica
10
2,958
actus
120
35,497
stadium
625
184,88
miliarium
5000
1479,05
 
Misure di superficie 
pes quadratus
1
0,0875 mq
scripulum
100 pedes quadrati
8,75
actus quadratus
144 scripula
1260
iugerum
2 actus quadratus
2520
heredium
2 iugera
5040
centuria
100 heredia
504.000
saltus
4 centuriae
2.016.000
 
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